Vincenzo Maranghi
Entrato in Mediobanca nel 1962, principale collaboratore di Enrico Cuccia, assunse la carica di Amministratore Delegato dal 1988 al 2003.
Biografia
Nacque a Firenze il 3 agosto 1937. Nel 1955 conseguì la maturità classica dai Padri Scolopi e si iscrisse alla Facoltà di giurisprudenza della locale Università. L’anno successivo si trasferì a Milano iscrivendosi all’Università Cattolica ove si laureò nel 1960. Parallelamente cominciò a lavorare come giornalista praticante al Sole, allora diretto da Italo Minunni. Nel febbraio 1960 conseguì la laurea in giurisprudenza. Tra l’ottobre 1960 e il giugno 1961 progettò il mensile Quattrosoldi collaborando con il direttore Gianni Mazzocchi. Nel maggio 1961 divenne giornalista professionista e sposò Anna Castellini Baldissera; in quello stesso periodo riorganizzò il Centro studi economici Alta Italia.
Dal dicembre 1961 all’aprile 1962 lavorò nella segreteria del Prof. Remo Malinverni, Direttore generale dell’ORGA istituto di consulenza aziendale.
Nell’aprile 1962, consigliato da Emanuele Dubini, fece domanda di assunzione in Mediobanca dove entrò in forza alla Segreteria di Enrico Cuccia il successivo 3 luglio. Con il fondatore di Mediobanca strinse un rapporto intenso divenendone il collaboratore più diretto, seguendo l’Ufficio Studi prima e l’area delle partecipazioni e degli affari speciali poi. Nel 1975 fu promosso condirettore centrale, nel 1977 direttore centrale. Nel novembre 1987, nel venticinquesimo anniversario della sua assunzione in Mediobanca, Enrico Cuccia gli donò il tagliacarte in pietra degli Urali che lui aveva a sua volta ricevuto nel 1947 dagli amici della Comit come segno del comando. Nell’ottobre 1982, in occasione delle dimissioni di Enrico Cuccia, fu nominato consigliere di amministrazione affiancando l’altro stretto collaboratore Silvio Salteri che subentrò nella direzione generale divenendo amministratore delegato. Nell’ottobre 1988 subentrò a sua volta a Silvio Salteri come direttore generale e amministratore delegato. A lui si deve gran parte dello sviluppo dell’attività di Mediobanca in consulenza alle imprese, nel capital market e nell’investimento di partecipazioni. Tenne le cariche sino al 13 aprile 2003 quando rassegnò le dimissioni nelle mani dei principali azionisti. Nel darle si assicurò che Mediobanca mantenesse l’indipendenza rinunciando a qualunque appannaggio o buona uscita che non fossero quelli previsti dal suo (ordinario) contratto di lavoro e chiedendo che la gestione passasse ai due suoi più diretti collaboratori, Alberto Nagel e Renato Pagliaro.
Nel 2003 nell’imminenza della sua uscita dalla banca salutò personalmente tutti i dipendenti stringendo le loro mani nei loro uffici. Essi lo ricambiarono l’11 aprile, tutti riuniti nel cortile della banca manifestandogli a sorpresa affetto e ammirazione con un lungo caloroso applauso.
Vincenzo Maranghi non mise più piede nella “sua” Mediobanca, ma la vegliò costantemente dal suo studio in Corso Magenta dove morì il 17 luglio 2007. In punto di morte firmò lettere di commiato per tutti i collaboratori dedicando a ciascuno parole affettuose.