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Le tre BIN nel complesso del sistema bancario italiano
Storia di Mediobanca

Le tre BIN nel complesso del sistema bancario italiano

Le tre BIN viste da Mediobanca in un eccezionale studio del 1964, «Concentrazione Istituti Bancari», sul sistema bancario italiano e internazionale.

Si è visto come si articola la rete delle tre BIN, attraverso cui affluisce la raccolta a Mediobanca. Un eccezionale documento d’archivio permette di valutare il peso delle tre BIN all’interno del sistema bancario rispetto alla raccolta nazionale.

Nel 1964 Enrico Cuccia commissiona al personale dell’Ufficio Studi un’analisi sulle maggiori banche italiane e internazionali e dal titolo «Concentrazione Istituti Bancari». Lo studio, aggiornato con cadenza annuale regolare fino al febbraio 1968, nasce con tutta probabilità da una richiesta del Governatore della Banca d’Italia Guido Carli.

Infatti nelle relazioni annuali del Governatore a partire dal 1964 si intrecciano due temi, quello della «concentrazione industriale nell’ambito dei singoli paesi membri e della Comunità [Economica Europea] nel suo complesso» (Relazione 1965) e quello della «ristrutturazione delle aziende bancarie necessaria affinché si mantengano atte a sostenere il confronto sempre più immediato con quelle di paesi stranieri, dove sono state eseguite concentrazioni in vista appunto di una maggiore efficienza» (Relazione 1966).

Le bozze del primo studio del 1964, contengono anche una serie di tabelle di approfondimento dedicate alle banche italiane:

  • «G/1. Andamento della raccolta delle aziende di credito 1950-1963. Graduatoria delle principali 40 aziende di credito» (vedi foto)
  • «G/[2]. Rapporto oneri complessivi a saldo medio della raccolta»
  • «G/3. Utili d’esercizio a saldo medio annuale dei mezzi propri».

Apparentemente queste tabelle non sono state aggiornate, a differenza dello studio principale.

La tabella «G/1» consente di vedere l’andamento della raccolta delle tre BIN rispetto agli altri istituti di credito e quello di Mediobanca rispetto alla sua concorrente Efibanca.

Le tre BIN all’interno del “campione «G/1»” e rispetto al complesso del Sistema bancario

Si è visto come si compone il sistema bancario tra 1936 e 1966 (n. di aziende di credito per categoria e n. di sportelli per categoria).  

La tabella del “campione «G/1»” mostra uno spaccato significativo del sistema bancario italiano tra 1950 e 1966, mettendo in rilievo l’evoluzione delle quote di mercato delle diverse tipologie di istituti rispetto alla raccolta.

I dati fanno vedere due cose

  • l’incidenza delle prime 40 aziende di credito sul totale della raccolta.
  • L’andamento della raccolta per tipologia di azienda.

In termini di raccolta lorda nel 1950 le prime 40 aziende coprono più dell’85% della raccolta complessiva.

Nel 1966 si assiste però un’erosione pari al 4,6% della raccolta che viene intercettata dalle aziende di credito minori.

Il grafico qui a lato segue mostra l’andamento della raccolta del campione «G/1» il cui totale è stato considerato come Indice = 100.

Si nota anche in questo caso la buona crescita della raccolta fatta dalle 12 Casse di Risparmio. Questo dato potrebbe essere un effetto della crescita continua degli sportelli dal 1936.

Se poi mettiamo a confronto gli ICDP e le BIN si nota come le BIN, nonostante abbiano in media la metà degli sportelli rispetto agli ICDP, riescano ad avere una quota di raccolta molto simile anche se leggermente in flessione. Il calcolo della raccolta per sportello (in miliardi di lire) evidenzia infatti una netta preminenza delle BIN con un rapporto medio di 1,8 volte la raccolta degli ICDP.

Nota Metodologica

Il campione rappresentato dalla tabella «G/1» si ferma al 1963. È stato integrato con i dati al 1966 grazie a una serie di dati omogenei presi dall’edizione 1967 de «Le principali società italiane», Tabella II. Questa tabella fornisce la graduatoria delle 64 principali aziende di credito italiane. Le variazioni tra 1963 (G/1) e 1966 (PSI 1967) sono solo due, con l’ingresso nelle prime 40 aziende di due nuove banche: in 36° posizione il Credito di Venezia e del Rio de La Plata e, in 38° posizione la Cassa di Risparmio di Trieste. Vengono spinte in 41° e 42° posizione la Banca Agricola Mantovana e il Banco Lariano.

Per omogeneità dei dati si è deciso di mantenere invariato il campione «G/1» aggiornando al 1966 i dati dei medesimi 40 istituti.

Le banche del campione «G/1» 1950-1966 sono state quindi riaggregate nelle seguenti tipologie:

  • Istituti di Credito di Diritto Pubblico
  • BIN
  • Banche di Credito Ordinario
  • Banche Popolari Cooperative
  • Casse di Risparmio e Monti 1° categoria

Sono stati lasciati in evidenza i due Istituti di Credito speciale.

  • Mediobanca
  • Efibanca.

Lo studio sulle aziende di credito 1950-1963 ha dato di fatto origine alle tabelle sulle banche ne «Le principali società italiane» e a una base dati alimentata ancora oggi in cui le banche rappresentano il 93% del sistema italiano in termini di fondi propri, il 98% degli addetti e il 97% degli sportelli.

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