
L’avvio di Mediobanca
Già dal 1945 si lavora per l’organizzazione della banca definita come «Un ponte sicuro» tra il risparmio e l’investimento.
L’autorizzazione del Ministero del Tesoro per la costituzione del nuovo ente arriva il 7 novembre 1945.
Il 25 novembre 1945 è già pronto un primo «Promemoria sull’organizzazione della Unionbanca» che delinea un primo schema di organizzazione dei Servizi e degli «strumenti di credito». Una seconda versione –sarà preparata il 29 aprile 1946 e inviata il giorno successivo alle tre BIN.
Nel C.d.A. del 15 giugno 1946 il Direttore Generale Enrico Cuccia informa i Consiglieri che il progetto prevede «una struttura suddivisa in quattro servizi essenziali (raccolta – affari – contabilità generale – Segreteria generale), quadri ridotti ed uno svolgimento molto semplice del lavoro, in quanto si è cercato di utilizzare nella misura più ampia possibile i servizi delle Banche di Interesse Nazionale […]».
La ricerca della “leggerezza” e dell’efficienza operativa è un tratto costante dell’operato della banca.
Solo nel 1954 si ritorna a discutere di organizzazione in C.d.A.. Sono passati otto anni e Cuccia – ormai già anche Amministratore Delegato – «comunica che finora l’organizzazione del lavoro di Mediobanca è proceduta senza che si avvertisse la necessità di una codificazione di norme di servizio, e che non si intende procedere per ora a tale codificazione, onde mantenere la maggiore snellezza al funzionamento dei Servizi». L’articolazione presentata ai Consiglieri (vedi infografica) rispecchia un alto grado di specializzazione del lavoro ed è ancora fedele al primo impianto.
La Raccolta e la funzione delle tre BIN
Le tre Banche di Interesse Nazionale oltre a essere azioniste di Mediobanca sono l’indispensabile canale attraverso cui si realizza la raccolta di risparmio a medio termine (min. 1, max 5 anni). Solo presso i loro sportelli il cliente poteva infatti sottoscrivere anche i nuovi libretti Mediobanca di deposito vincolato, dalla copertina rigida telata, verde con l’ambrogino dorato.
Il pagamento delle provvigioni alle BIN per questo essenziale e capillare servizio era regolato da un’apposita convenzione.
Ai libretti si aggiungevano i conti correnti vincolati aperti presso Mediobanca stessa.
L’archivio del Servizio finanziario ha restituito una serie di bozzetti pubblicitari spesso auto-prodotti che vengono qui mostrati in anteprima, e che fanno capire quanta attenzione fosse dedicata a far capire questo nuovo strumento, «Una novità assoluta nel campo del risparmio».