
La nascita di Mediobanca
18 mesi di laboriose pratiche a partire dal novembre 1944, raccontate in un memoriale del marzo 1946 proveniente dal nostro Archivio storico.
“[…] L’idea di Mediobanca ha una data di nascita o, forse, sarebbe meglio dire di concepimento: qualche giorno dopo il ferragosto del 1944, nell’Ufficio di Rappresentanza della Comit a Roma, in piazza Santi Apostoli, Mattioli ed io parlammo per la prima volta della nuova creatura.
Il nome che Mattioli suggerì fu «Unionbanca» in quanto sin dal primo momento l’iniziativa non fu vista da lui come un affare controllato dalla sola Comit, ma come un’impresa cui avrebbero dovuto partecipare le tre banche di interesse nazionale, le cinque banche di diritto pubblico, la Banca d’America e d’Italia, il Banco di Santo Spirito, le Assicurazioni Generali, la RAS, l’INAe, infine, la Bastogi: 14 soci che avrebbero dovuto sottoscrivere tutti insieme un capitale di 1.250 milioni, con due quote di 250 milioni ciascuna sottoscritte dalla Comit e dal Credito ed una di 150 milioni dal Banco di Roma, in modo da assicurare complessivamente alle B.I.N. la maggioranza del capitale del nuovo ente.
Nell’agosto 1944 l’Italia era ancora divisa in due e non era possibile raccogliere il parere del vertice operativo del Credito Italiano, la cui adesione era ritenuta determinante per un serio avvio della proposta.
Nell’inverno del 1944-45 ebbe luogo la cosiddetta «missione Mattioli – Quintieri» a Washington ed il lavoro, diciamo, di progettazione e sviluppo rimase «en veilleuse» sino alla primavera successiva, quando, dopo la Liberazione, fui incaricato da Mattioli di prendere contatto a Milano con il «Signor Brughera», Amministratore Delegato del Credito Italiano. La risposta fu di piena adesione, con qualche riserva sulla rosa dei «prospective partners».”
Enrico Cuccia
Discorso in ricordo di Raffaele Mattioli al Rotary Club di Firenze, 26 novembre 1986
Uscire dal labirinto delle rovine
“É opportuno precisare che l’iniziativa dalla quale è sorto il nostro Istituto venne concretata nell’autunno del 1944, quando la situazione monetaria non aveva raggiunto la fase critica del periodo successivo; ma furono necessari oltre 18 mesi di laboriose pratiche per ottenere le indispensabili autorizzazioni.
In un momento in cui il nostro paese muoveva i primi passi per uscire dal labirinto delle sue rovine, era sembrato essenziale per la ripresa economica italiana la creazione di un organismo che promuovesse la formazione di nuovo risparmio a media scadenza, necessario a mettere le aziende produttive in condizioni finanziarie di equilibrio e che contribuisse a contenere le richieste delle aziende stesse all’impoverito settore creditizio ordinario entro i limiti delle effettive esigenze a breve termine.
Il successivo evolversi della situazione economica e monetaria ha dimostrato quanto queste vedute corrispondessero alle necessità della riconversione del paese. […]“.
Enrico Cuccia
Relazione del Consiglio di Amministrazione all’Assemblea del 29 ottobre 1947
© Imago Mundi Tokio |
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Il memoriale
Dopo «18 mesi di laboriose pratiche» questo memoriale è forse l’ultima fatica di Cuccia e Mattioli.
Elenca gli eventi dal settembre 1944 fino al 28 marzo 1946, data in cui il Ministro del Tesoro – che ha invitato «a soprassedere alla costituzione del nuovo ente» – sollecita una ulteriore riunione.
La riunione che dovrebbe chiarire la situazione è fissata per il 3 aprile 1946. Il memoriale è redatto per questa occasione.