Raffaele Mattioli
Dal 1933 Amministratore Delegato e dal 1960 Presidente della Banca Commerciale Italiana fu con Enrico Cuccia il primo promotore di Mediobanca.
Biografia
Nacque a Vasto (Chieti) il 20 marzo 1895. Frequentò l’Istituto tecnico commerciale F. Galiani a Chieti e nell’autunno 1912 si iscrisse all’Istituto superiore di studi commerciali di Genova. Dopo essere stato volontario in fanteria durante la prima guerra mondiale, poi promosso ufficiale e decorato al valor militare, si laureò nel 1920 sotto la direzione scientifica di Attilio Cabiati che nel frattempo gli aveva affidato la redazione della Rivista Bancaria. Seguì il Cabiati come suo assistente all’Università Bocconi di Milano dove collaborò anche con Luigi Einaudi.
Tra il 1922 e il 1925 fu segretario della Camera di Commercio di Milano. Il 26 agosto 1925 fu assunto alla Banca Commerciale Italiana come segretario di Giuseppe Toeplitz. Nel 1929-30 la Banca fu colpita gravemente dalla crisi finanziaria a causa dei suoi immobilizzi e Toeplitz fu costretto a lasciarne la guida nel 1933. Gli subentrarono Raffaele Mattioli e Michelangelo Facconi che più tardi lasciò. Mattioli riorganizzò l’istituto garantendone il risanamento e l’autonomia e mantenendolo al vertice del sistema bancario nazionale.
Dagli anni Trenta Mattioli iniziò un ininterrotto intervento a favore dell’alta cultura con la promozione di cenacoli e riviste, di istituti internazionali di studi (storici in primis). In parallelo, l’apice del suo impegno civile fu negli anni di guerra quando sostenne gli esponenti di vari raggruppamenti antifascisti come quelli aderenti al Partito d’Azione (Ugo La Malfa, che fu assunto all’Ufficio Studi della Banca, Luigi Salvatorelli e Adolfo Tino), cattolici, liberali, socialisti e comunisti. Fu prezioso adviser nei principali consessi finanziari internazionali.
Nel 1944 Mattioli e Cuccia, come ricordò quest’ultimo, cominciarono a parlare della futura Mediobanca. Entrambi puntavano a risolvere il problema del credito mobiliare (precluso alla Comit dalle disposizioni della legge bancaria) che assumeva particolare urgenza considerando i previsti fabbisogni per la ricostruzione industriale del paese. Mediobanca rispose alle attese come dimostra la lettera di plauso degli amministratori nel ventennale dalla fondazione, ispirata dallo stesso Mattioli.
Raffaele Mattioli fu membro (il più attivo e influente) del Consiglio di amministrazione di Mediobanca dalla sua costituzione al settembre 1972. Nell’aprile di quell’anno, a seguito di forti pressioni politiche, fu estromesso dalla Banca Commerciale Italiana. Morì a Roma il 27 luglio 1973 e fu sepolto a Milano nell’abbazia cistercense di Chiaravalle.